Un esercizio della cura che viene dal basso. E che, di fronte agli effetti dell’emergenza sanitaria in atto, ricorda la funzione centrale ricoperta dalla solidarietà nella costruzione di una nuova idea di mondo. È questa la consapevolezza alla base delle numerose esperienze di mutualismo che si sono attivate per arginare la crisi innescata dal Coronavirus: dalla spesa a domicilio alle radio comunitarie, dalle consulenze on-line al supporto degli sportelli anti-violenza, si sono moltiplicati i casi di chi ha deciso di mettere in campo pratiche di reciproco aiuto. Di creare relazioni e spazi simbolici di incontro. Li sta mettendo insieme “Condomini virali”, l’idea pensata da Comune-info.net, che racconta le “persone che resistono nella vita di ogni giorno e si ostinano a ribellarsi, facendo”.
Gli animatori del portale on-line hanno pensato di raccogliere le storie di chi oggi si sta attivando per aiutare l’altro. “Uno spazio nel quale trovare informazioni in caso di necessità, idee e spunti per non smettere di ribellarsi facendo. Un luogo che vorremmo fosse ‘comune’, costruito collettivamente, inviando informazioni o dati su iniziative”, scrivono gli ideatori. Per conoscerle, basta accedere alla mappa caricata sul sito e cliccare sulla regione che si desidera: così è possibile scoprire chi nel nostro quartiere e città ha messo in campo o rafforzato iniziative per darsi sostegno, aiutarsi e ascoltarsi. In questo modo, si vede che a Bergamo l’associazione culturale Maite ha fatto scendere in strada i “delivery boys”: gruppi di volontari al servizio delle persone che non possono uscire di casa per acquistare medicinali o alimenti. Lo stesso hanno fatto i ragazzi del centro sociale Tpo di Bologna, che stanno distribuendo in sicurezza beni di prima necessità per chi non ha una casa. A Roma sono attivi i Gruppi di Acquisto Condominiale, a Messina il Centro Servizi per il Volontariato racconta favole al telefono. A Bari lo spazio di mutuo soccorso Bread&Roses offre la spesa a domicilio, consulenza legale e assistenza via telefono. Ma anche una radio per tenere compagnia.
Sono iniziative che CAES, il Consorzio assicurativo etico e solidale, stima e appoggia perché rispondono ai suoi principi costitutivi: fare della mutualità una lettura del mondo e uno strumento di lavoro. Il modo di fare assicurazione realizzato da CAES, infatti, trova forma in un sistema di valori in cui al centro di collocano l’uomo e l’ambiente. Il suo modo di fare impresa non asseconda le logiche del profitto puro ma, al contrario, è sempre orientato a tenere in considerazione la finalità sociale. Anche per questo CAES è diventata uno dei 22 soci fondatori della RIES, la Rete italiana per l’economia solidale fondata a gennaio 2020, che raggruppa imprese, associazioni e reti che lavorano nell’economia solidale.