Nei giorni scorsi, CAES ha pubblicato il suo Bilancio Sociale 2020. Un documento con cui CAES traccia un bilancio delle attività svolte nel corso dell’anno precedente, non limitandosi ai soli aspetti finanziari e contabili. All’interno di questo spazio, presenteremo alcuni punti salienti del Bilancio Sociale 2020 di CAES, che riflette l’impatto avuto dall’epidemia da Covid-19 sugli enti del terzo settore interrompendo parzialmente o totalmente attività di assistenza, formazione, promozione culturale, sociale e aggregativa.
“Basti pensare che nel corso del 2020 oltre un terzo dei contratti non rinnovati sono stati annullati per cause chiaramente riconducibili alla pandemia, in quanto il lavoro (spesso volontario) dei contraenti è stato interrotto definitivamente o fino a data da definirsi, rendendo impossibile la ripresa delle attività (si pensi ad esempio alle associazioni che operano negli ospedali, nelle RSA o nelle scuole) -scrive Gianni Fortunati, presidente e direttore di CAES, nell’editoriale che apre il Bilancio Sociale-. Insieme alla Compagnia Assimoco siamo in vari casi intervenuti supportando l’annullamento dei contratti anche in deroga ai termini contrattuali”.
La pandemia ha generato anche rilevanti difficoltà economiche alle realtà del Terzo Settore, che rappresentano la parte più consistente del portafoglio clienti CAES. Sono infatti venute a mancare le ordinarie fonti di sostentamento: gli incassi derivanti dalle iscrizioni dei soci e/o dalle varie iniziative normalmente intraprese come l’organizzazione feste e sagre di paese, corsi di formazione.
Di fronte a questa situazione, CAES ha messo in atto una serie di azioni volte a rispondere alle esigenze degli assicurati e a supportarli il più possibile in questo periodo così critico. “Al fine di ridurre l’impegno economico dei costi di polizza nel 2020, abbiamo complessivamente attivato 621 operazioni, riformando una fetta consistente del portafoglio, pari a circa il 10%. Tramite questi interventi, oltre a beneficiare della riduzione dei premi, gli assicurati in diversi casi hanno potuto mettersi in regola con gli obblighi legati alla Riforma del Terzo Settore 117/2017”, scrive Gianni Fortunati.
Inoltre, in considerazione dei rischi sanitari del periodo, CAES ha offerto un servizio a tutela dei volontari dei nostri contraenti, inserendo nella nuova polizza Multirischi del Volontariato coperture specifiche per il contagio da Covid-19: una Diaria per ricovero ospedaliero e la garanzia Decesso (25.000 euro). “Tale intervento, che ha interessato 184 polizze, è stato reso a titolo completamente gratuito. Si è trattato per CAES di un enorme lavoro organizzativo, con un significativo impatto economico sulla produzione -scrive Gianni Fortunati-. CAES ha però voluto perseguire i suoi principi, rimanendo il più possibile disponibile e presente con i suoi assicurati e non interrompendo mai i suoi servizi”.
“In un contesto in rapida evoluzione l’assicurazione può e deve giocare il proprio ruolo, peraltro destinato a rafforzarsi: tutto ciò si potrà realizzare, tuttavia, a condizione che gli operatori, imprese e intermediari, sappiano cogliere sempre di più e sempre meglio – con ascolto, comprensione, innovazione e tempestività, tanto nella progettazione quanto nella necessaria consulenza – le esigenze della clientela nell’accedere a prodotti e servizi sostenibili sempre più trasparenti e fondati su principi di equità”.