Come abbiamo raccontato, a settembre si è riunita la “Commissione ETICAR”, prevista nel progetto della nostra RC auto dedicata al mondo dell’economia solidale. La commissione, che ricordiamo è formata da 8 membri (3 espressione dei GAS, 1 indicato da Caes e 4 dal Gruppo Assimoco) ha il compito di verificare con cadenza almeno annuale l’andamento tecnico della convenzione.
Per il Tavolo nazionale RES (Reti di economia solidale) era presente Patrizio Monticelli (che fa parte anche della mutua MAG2 Finance, di Milano), mentre per Banca Etica era presente Alessandro Dosi.
“Il Tavolo RES nazionale -ci ha spiegato Monticelli- raggruppa tutti i distretti di economia solidale italiani, ovvero una trentina di soggetti di vario genere. Ma è il tavolo nazionale ad aver pre preso in carico il progetto, che nasce a Milano ma è evidentemente di portata nazionale.
Riteniamo che il senso importante di questa operazione sia quello di considerare come elementi di economia solidale -oltre ai soliti legati l’acquisto di cibo- anche quelli della finanza. Tematiche che promuoviamo anche con le Mag e Banca Etica, tra l’altro.
Il tavolo ha una funzione prevalentemente tecnica, ma rimane molto utile perché ci permette di dare idee e suggerimenti su un progetto che, come tutti quelli in cui siamo impegnati, ha lo scopo di incidere anche su modelli alternativi di assicurazione. A maggior ragione nel caso in cui questa sia obbligatoria, come l’RC auto.
Tra i GAS c’è ancora poca sensibilità e abitudine a occuparsi di finanza: c’è ancora una netta distinzione tra il consumatore e il risparmiatore, quello che si assicura, che pensa all’energia che consuma. Siamo ancora molto, forse troppo, concentrati sugli aspetti legati al consumo di cibo. C’è da lavorare e c’è la volontà -conclude Monticelli-, e ci sono anche strumenti, tra cui questo”.
“Rispetto al tavolo siamo una realtà un po’ particolare -spiega Alessandro Dosi di Banca Etica-. Si tratta infatti di un progetto che si è tradotto in un prodotto, che nasce per i GAS e per coloro che vi aderiscono. Noi ci siamo accodati, anche se oggi siamo la parte trainante del progetto, in termini concreti. Abbiamo tutto l’interesse che funzioni, e funziona per merito di tutti i partecipanti. Si tratta di un’iniziativa significativa in primo luogo perché attiene a un ambito che interessa a tutti. In secondo luogo perché consente di partecipare alle assicurazioni etiche in modo concreto. Al suo interno ci sono i concetti di mutualità e solidarietà, unici in Italia oggi come oggi.
Come Banca Etica non solo partecipiamo a questo tavolo tecnico, ma ci siamo impegnati nella comunicazione verso i nostri soci. E viceversa: nel rapporto con la compagnia assicurativa facciamo sì che il consumatore possa far sentire la propria voce.
Riteniamo che il progetto possa ulteriormente evolversi, e in due direzioni. Da una parte, rafforzando la comunicazione, soprattutto nei riguardi degli aderenti ai gruppi di acquisto. L’altro aspetto è che è importante (e i numeri prima o poi aiuteranno) provare a chiedere di più. Ad esempio ragionare sui mezzi assicurati: osservare le buone prassi, e pensare a benefici come polizze a consumo, o a chilometraggio”.