“Altreconomia” è un mensile nato nel novembre del 1999 su iniziativa di un gruppo di realtà dell’economia solidale e della cooperazione internazionale.
Da allora, obiettivo di “Altreconomia” è di dare visibilità e spazio a stili di vita e iniziative produttive, commerciali e finanziarie ispirate ai principi di sobrietà, equità, sostenibilità, partecipazione e solidarietà. In questo, particolare attenzione è dedicata ai temi del commercio equo e solidale, dell’ambiente, della finanza etica e della cooperazione internazionale.
La scelta editoriale della rivista va oltre l’informazione: si tratta infatti di suggerire scelte, orientare consumi e comportamenti, favorire la consapevolezza e la partecipazione agli avvenimenti locali e globali. Al tempo stesso, l’impegno della redazione è raccontare i meccanismi dell’economia mondiale, denunciandone soprusi, storture, ingiustizie.
Oggi Altreconomia è edita da una cooperativa composta essenzialmente dai lettori della rivista. I soci sono oltre 650 (di cui 52 sono realtà dell’economia solidale italiana). Un esempio pressoché unico nel panorama editoriale italiano, una straordinaria garanzia di indipendenza e correttezza dell’informazione.
Anche per questo, Altreconomia è un piccolo “caso editoriale”, che vive solo grazie ai suoi lettori: non ha mai ricevuto nessun tipo di finanziamento pubblico, seleziona le pubblicità (al massimo il 10% dell’impaginato) escludendo aziende e realtà non adeguate alla linea editoriale, e privilegiando realtà dell’economia solidale.
Anche Altreconomia ha scelto CAES per assicurare la sede di Milano: “Una scelta naturale -spiega il direttore, Pietro Raitano- e in linea con quanto raccontiamo da oltre 18 anni. Col nostro giornalismo vogliamo spiegare che ogni gesto ‘economico’ porta con sé significati, conseguenze, storie. E la somma di tanti gesti può contribuire al cambiamento. Non bisognerebbe mai sottovalutare l’importanza delle scelte quotidiane, magari paragonandole ai grandi numeri globali: la realtà è fatta dall’impegno dei singoli. E i singoli, cooperando, possono cambiare molto”.